Anno: 2019 | Label: Indipendente | Genere: Noise, Dark Ambient

Come spesso accade, nel girovagare per la rete, nonostante la mia costante ricerca di musica e l’ascolto compulsivo delle nuove uscite, ogni tanto mi imbatto in perle sfuggite al setaccio. Opere non entrate nel radar. E cosi ogni tanto riemergono questi dischi stupendi di anni passati. Il disco di Uboa del 2019 è uno di questi casi. Ed il brano “An angel of great and terrible light” è una delle mia canzoni dell’anno.

Un album che sembra aprire una ferita emotiva e spalancarla senza riserve. Uboa crea un’esperienza sonora estrema, dove il noise e il dark ambient si fondono in un paesaggio emotivo devastante. Ascoltarlo è come cadere in un abisso insondabile, con momenti di quiete fragile che si infrangono in esplosioni di caos assordante.

Un lavoro intenso, non facile, che sembra gridare un dolore personale universale, trasformandolo in una catarsi disturbante ma necessaria. Un ascolto consigliato a chi cerca musica che non consola, ma che scava nel profondo delle emozioni.

“The Origin of My Depression”, pubblicato nel gennaio 2019, nasce come un’opera intimamente autobiografica. Xandra stessa ha descritto l’album come una rappresentazione sonora del proprio stato mentale in un periodo particolarmente buio della sua vita. La genesi di questo disco risiede nella volontà di trasformare il trauma in un’opera d’arte: non una semplice espressione di dolore, ma un tentativo di elaborarlo e condividerlo con gli altri.

Musicalmente, l’album alterna momenti di quiete ad esplosioni di rumore devastante, evocando un viaggio emotivo instabile e imprevedibile. La struttura non segue le convenzioni tradizionali, rendendo l’ascolto un’esperienza viscerale che sfida chiunque lo affronti a confrontarsi con il suo stesso disagio interiore. La produzione lo-fi e l’uso estremo del noise amplificano l’urgenza emotiva del progetto, facendone un lavoro unico e radicale. Il dark ambient si mescola a glitch e drone, costruendo un’esperienza sonora al limite dell’udibile, capace di scuotere le emozioni più profonde.

“The Origin of My Depression” è un’opera difficile, non per tutti, ma indispensabile per chi cerca musica che sia espressione pura e sincera di una sofferenza autentica. Non c’è bellezza canonica in queste tracce, ma una brutale verità che non si può ignorare. Un disco che ferisce, ma proprio per questo resta dentro.

Un disco che non si limita ad essere ascoltato: ti travolge, ti lacera, ti lascia smarrito.


GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.

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