Anno: 2024 | Label: NUXXE | Genere: Elettronica, Hyperpop

Non ascolto più molta musica elettronica. I soliti capisaldi dell’ambiente drone (Loscil, Irisarri, Tim Hecker) ma niente di nuovo all’orizzonte. Ed invece. Dennis. La seconda traccia del disco “Adulter8” è di una bellezza e purezza cristallina unica, ti ammalia e ti trascina per tutto il disco. Finalmente qualcosa che stupisce. Un elettronica melodica ma moderna, incisiva ma mai banale. Insomma un gran disco ed un ottima prova.

Dennis di Sega Bodega nasce da un’ispirazione emotiva e cinematica. Le tracce fondono sonorità glitch con melodie vocali iper-melodiche. La produzione è curatissima, ma non rinuncia a stravolgere la forma pop. Si passa da pulsazioni sintetiche a ritmi minimalisti e atmosfere dilatate. I passaggi vocali donano un tocco intimo, in contrasto con l’anima sperimentale. A spiccare è la capacità di unire tensione emotiva e ricerca sonora. Ogni brano è un mosaico di texture, riflesso di un approccio eclettico. 

Dal punto di vista tecnico, l’album si distingue per un uso chirurgico degli spazi sonori: i beat sono decostruiti, spezzati, ma mai casuali, con un design sonoro che bilancia perfettamente vuoti e pieni. I sintetizzatori, spesso distorti e abrasivi, si intrecciano con elementi acustici che conferiscono un’inaspettata intimità. La voce di Sega Bodega è un elemento centrale, capace di passare da un sussurro fragile a un grido quasi catartico, sempre filtrata e manipolata per enfatizzare il suo carattere emotivo.

L’estetica del disco è profondamente cinematografica: ogni traccia sembra costruita per evocare immagini mentali nitide, come un collage di ricordi o frammenti di sogni. Gli arrangiamenti spesso si sviluppano su strutture non lineari, creando un senso di disorientamento. È un lavoro che richiede attenzione, ma che ripaga con un’esperienza sonora immersiva e stratificata.

Sega Bodega riesce a bilanciare la sperimentazione con una sensibilità melodica che rende Dennis accessibile anche a chi non è abituato alle sonorità dell’hyperpop. Un disco che non si limita a raccontare emozioni, ma le costruisce materialmente attraverso il suono. Un’esperienza unica, consigliata a chi cerca una musica capace di oltrepassare i confini tradizionali del genere.


GiampaoloM

Ascolto Musica, vado a Concerti, Scatto foto. Vivo a Roma.

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